“Realismo Magico. Uno stile italiano” è il titolo della mostra in programma a Palazzo Reale di Milano da oggi 19 ottobre 2021 al 27 febbraio 2022, a cura di Gabriella Belli e Valerio Terraroli. Promosso e prodotto dal Comune di Milano-Cultura, Palazzo Reale e 24 ORE Cultura-Gruppo 24 ORE si tratta un progetto espositivo che punta – secondo una precisa ricostruzione filologica e storiografica del fenomeno del Realismo Magico – a far scoprire al visitatore più di ottanta capolavori di questa complessa e affascinante corrente artistica, con un allestimento curato dallo Studio Mario Bellini con Raffaele Cipolletta.
La mostra “Realismo Magico. Uno stile italiano” offre ai visitatori un percorso espositivo di grande qualità che ripercorre un momento significativo dell’arte italiana tra le due guerre mondiali: uno dei periodi più cupi vissuti dal nostro Paese con tensioni e sussulti percepibili in opere volte a catturare la realtà attraverso il ricorso ad arcaismi e neoclassicismi e al contempo a proiettarla in un’altra dimensione.
La mostra, realizzata dalla Direzione Culturale del Comune di Milano e da Palazzo Reale insieme a 24 ore Cultura-Gruppo 24 Ore, si pone l’obiettivo di far riscoprire il valore del Realismo Magico grazie ad oltre ottanta capolavori firmati dai più brillanti esponenti di questo movimento quali Felice Casorati con il suo Ritratto di Silvana Cenni del 1922, Giorgio de Chirico con L’autoritratto e L’ottobrata del 1924, ma Carlo Carrà, con Le figlie di Loth del 1919, e Gino Severini con i suoi Giocatori di carte, Cagnaccio di San Pietro tutti propongono un originale e tutto italiano “ritorno all’ordine”.
Questa mostra rappresenta il punto di arrivo di studi che hanno portato ad una significativa rivalutazione del del Realismo Magico e rende omaggio ad un protagonista della cultura milanese, Emilio Bertonati, che intuì il valore di questi artisti. La mostra presenta per la prima volta l’intera collezione privata di Bertonati, un tesoro che illumina Palazzo Reale.
“Realismo Magico. Uno stile italiano” rappresenta una testimonianza ulteriore della fondamentale sinergia tra il pubblico ed il privato, che rende sempre più dinamica e vivace la vita culturale di Milano, uno dei patrimoni più preziosi della città.