Dalí, Magritte, Man Ray e il Surrealismo. Capolavori dal Museo Boijmans van Beuningen al Mudec

Il Mudec di Milano ha inaugurato una grande mostra interamente dedicata al Surrealismo, che unisce dipinti, sculture, installazioni immersive e tanto altro. Noi l’abbiamo visitata in anteprima per voi e qui ve la raccontiamo!

 

È il 1924 quando André Breton scrive quello che sarebbe diventato il Primo Manifesto del Surrealismo, l’avanguardia che portò il sogno, l’irrazionale, il desiderio, nell’arte del XX secolo.
È proprio con una copia del Manifesto del Surrealismo che si apre la mostra a cura di Els Hoek e Alessandro Nigro, che hanno collaborato con il Museo Boijmans di Rotterdam per riunire ben 180 opere.
La città di Rotterdam, infatti, ospita una delle più grandi collezioni di arte surrealista e ha prestato le sue opere per organizzare importanti mostre in tutto il mondo. Quest’anno è la volta di Milano, ma qui la mostra ha assunto una sfumatura diversa perché è entrata in dialogo con la collezione permanente del Mudec.
I surrealisti ebbero un particolare interesse per le culture native e molti di loro compirono viaggi nel Sud America e in Oceania alla scoperta di queste popolazioni, delle loro tradizioni, lasciandosi ispirare dalle loro creazioni artistiche. La collezione permanente del Mudec conserva moltissimi di questi reperti etnografici e così i manufatti si relazionano perfettamente con le opere surrealiste.

LE SEZIONI

Oltre alla sezione dedicata al rapporto con le culture native, la mostra si compone di altre splendide sale che indagano a 360 gradi il movimento. In realtà, come ci spiega Els Hoek “Il surrealismo non è uno stile, non è un movimento, è un atteggiamento, una mentalità”. Per questo l’universo surrealista coinvolge diversi stili e diverse discipline artistiche, passando dai dipinti alla fotografia, dalle sculture ai film, dagli oggetti quotidiani ai collage…
Ogni sezione si apre con una citazione di Dalì, Breton o Duchamp che ci trasporta verso i diversi temi trattati: l’inconscio, il desiderio, l’influenza dadaista, l’assurdo… In ogni sala vi accorgerete che cambia il colore delle pareti e del pavimento, cambia l’arredo, le luci, la musica, le proiezioni… ogni cosa, infatti, si lega alle opere d’arte esposte per farci immergere a pieno del tema trattato.

3 OPERE D’ARTE DA NON PERDERE

Tra le opere più interessanti vi segnaliamo: “Il volto della guerra” di Salvador Dalí che esprime la sofferenza di un volto deformato che riempie l’intero quadro, al cui interno si vedono gli scheletri che si moltiplicano a simboleggiare la crescita esponenziale di morti causati dalla guerra.
La Venere restaurata” di Man Ray che lega con delle funi la dea dell’amore mostrando il suo lato più erotico e masochista.
La riproduzione interrotta” di René Magritte in cui un uomo si sta specchiando, la lo specchio non ci mostra il suo volto, bensì una copia della schiena per avvertirci di non fidarci sempre della rappresentazione della realtà.

ORARI E BIGLIETTI
Potrete visitare la mostra dal 22 marzo al 30 luglio 2023.
Lunedì 14.30-19.30 / martedì, mercoledì, venerdì e domenica 9.30-19.30 / giovedì e sabato 9.30-22.30.
Biglietto intero 16€, ridotto 14

 

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