Berberè, il brand che ha rivoluzionato il modo di intendere la pizza da lievito madre, ha aperto la sua sesta pizzeria a Milano in Via Eustachi 13.L’apertura conferma il successo di Berberè e la sua capacità di adattarsi al carattere, ai ritmi e ai bisogni della città.
La scelta di avviare una sesta attività in Città Studi è strategica. Berberè sceglie un quartiere dall’atmosfera vivace con un’alta concentrazione di università e istituti di ricerca: qui si trovano il Politecnico di Milano e le facoltà scientifiche dell’Università degli Studi di Milano, luogo ideale per incontrare giovani studentesse e studenti, ma anche un pubblico dinamico composto da persone che lavorano in diversi ambiti creativi, dall’arte al design, dalla musica all’architettura.
“Milano è una città che amiamo. Perché? Basta guardare all’immagine che ha nel mondo, cosa rappresenta per gli stranieri”.Commenta Matteo Aloe. “Nel corso degli anni abbiamo deciso di aprire in diversi quartieri, per valorizzare le varie sfaccettature della città che, di certo, non si esauriscono in solo cinque posizioni. Per questo motivo abbiamo individuato una sesta zona, Città Studi, distante rispetto alle altre nostre pizzerie. E, pensando al futuro, sicuramente c’è spazio per una buona pizza anche in altre vie”.
Una recente ricerca condotta da Berberè conferma una tendenza: la pizza non è solo un piacere serale ma anche un’occasione per socializzare e fare networking con i propri colleghi a pranzo. Frequentato da oltre 1.800.000 persone, Berberè ha da poco condotto una survey per conoscere meglio la propria clientela e approfondirne i gusti. A Milano, in particolare, dove Berberè serve 800 mila persone ogni anno, le pizzerie – fino ad oggi cinque (Isola, Stazione Centrale, Navigli, Colonne di San Lorenzo e Porta Romana) – sono diventate dei veri e propri hub per giovani professioniste e professionisti freelance, creative e creativi di ogni settore; gran parte di età compresa fra i 23 e i 45 anni.
Un novità di questo mese in menù è la pizza “Fulminacci – mare e monti”, nata da una collaborazione tra gli chef di Berberè e il cantautore indie italiano, disponibile fino a fine novembre in tutte le pizzerie Berberè di Italia. Anche Fulminacci associa Berberè a un ricordo legato al suo lavoro: è andato lì a pranzo il giorno in cui ha registrato la sua prima canzone.
La sua pizza è una “mare e monti”, un revival in chiave contemporanea che ci riporta al passato, agli antipasti sui menù Anni Ottanta di alcuni ristoranti di provincia e alle pizze guarnite combinando frutti di mare e prodotti di montagna. È una pizza vegetariana, che mette al centro il tema della sostenibilità tanto caro a Berberè: ha una base cacio e pepe, con funghi misti e alghe nori (per la prima volta presenti sulla pizza di Berberè), ingrediente che costituisce una bomba nutrizionale per gli esseri umani e un’opportunità per il futuro del pianeta.