Si è aperto il 68esimo Festival di Sanremo e a battezzarlo è stato Fiorello, mattatore assoluto di questa prima serata. Arrivato sul palco per primo, ha intrattenuto il pubblico con la verve che lo contraddistingue, trascinando la platea con battute su Erdogan, sul Movimento 5 Stelle, le elezioni di marzo, Orietta Berti e perfino i concorrenti della Rai. Arriva anche Claudio Baglioni con il suo incedere lento e molto elegante nel suo smoking nero e mette subito in campo la sua poetica con l’elogio della canzone “le canzoni sono come coriandoli d’infinito, piccoli istanti di eternità. Sono mare, terra, cielo, neve di sogni che sembra cadere giù da un altro pianeta. Le canzoni sono arte povera, ma hanno una forza evocativa incredibile, solo gli odori hanno la stessa forza” ed, in duo perfetto con Fiorello, canta uno dei classici del suo repertorio, “E tu”, in versione decisamente rivisitata.
Scollatura da capogiro e sorriso smagliante compare anche Michelle Hunziker che,con la sua spigliatezza ed ironia, da ritmo alla serata mentre Pierfrancesco Favino carbura lentamente per poi «esplodere» con un medley di poesia, ironia, musica ed imitazioni davvero strepitoso.
Bravo ed emozionante il supersospite Gianni Morandi che omaggia Endrigo e Bacalov.
Delle canzoni dei 20 Big in gara, che abbiamo ascoltato tutte, ci hanno emozionato i bellissimi passaggi di Max Gazzè, valorizzato dall’orchestra; Ron toccante e delicato a cantare Lucio Dalla; emozionante la Vanoni (con Bungaro e Pacifico veri cavalieri), Diodato e Roy Pace con testo dei giorni nostri e le Vibrazioni.
Una bella serata, tutto sommato, in cui l’equilibrio tra spettacolo musica e parole ha fatto da padrone.