Da stasera fino all’11 Marzo il Base di Milano porta in scena BachBox,un nuovo genere musicale creato da Matthieu Mantanus, un musicista classico del tutto atipico che ama scuotere e rivoluzionare, con gusti che spaziano da Pergolesi ai Queen, dai Dream Theater a Chilly Gonzales, passando per l’elettronica “soft” di Nils Frahm e che darà vita sul palco del Base ad uno spettacolo unico nato dall’incontro di Bach con l’elettronica in una scenografia immersiva che accompagna lo spettatore per tutto l’ascolto e raccontato dal palco dallo stesso Mantanus.
E’ questa la sua peculiarità, per niente scontata nel mondo della musica classica: non avere paura di aprire nuove ed emozionanti porte senza rinnegare nulla.
Coprotagonista dello spettacolo è il video. Il pianista, direttore e divulgatore svizzero-belga Matthieu Mantanus e il suo computer si immergono, infatti, nei visual dell’artista Sara Caliumi per un viaggio crossover tra i contrappunti della prima Partita di Bach e le immagini, i suoni e i rumori delle nostre vite iper-connesse. L’alternanza tra le danze di Bach e le loro variazioni elettroniche, scritte dallo stesso Mantanus -con il nome d’arte MHU-, viene eseguita dal vivo.
Che musica fa questo innovativo ed eclettico musicista? Le definizioni vanno strette a Mantanus, non c’è dubbio, ma in una battuta “è un po’ come se i Daft Punk, invece di Moroder, avessero intervistato Bach” – conclude l’artista.