Il palcoscenico della moda milanese ha accolto, per la seconda volta, durante la Fashion Week dedicata alla donna, l’ esclusiva moda inclusiva il cui scopo è quello di portare sulle passerelle internazionali contesti sociali da sempre tenuti fuori dall’industria moda. Una sfilata che vede coinvolte anche indossatrici in carrozzina e con amputazione per dimostrare che la diversità è un attributo privo di fondamento,ideata da Fondazione Vertical nel 2011, un Fashion Format che vede modelle in piedi e modelle in carrozzina, o con amputazione, sfilare con l’alta moda su passerelle mondiali.
Una sfilata in cui le protesi e le carrozzine diventano “estensioni dell’abito”, un valore aggiunto che identifica il portamento della modella, grazie alla collaborazione con l’azienda “Able to enjoy” che ha personalizzato le carrozzine in base ai colori degli outfit.
La nostra redazione ha assistito all’evento organizzato presso il Teatro Vetra di Piazza Vetra 7 -Milano dalla “IULIA BARTON – Inclusive Fashion Industry” con il patrocinio di Camera Nazionale della Moda Italiana e la presenza del Presidente Carlo Capasa e che ha visto la partecipazione di numerose maison del Made in Italy che hanno voluto, in questo modo, abbattere le barriere sociali e sostenere la ricerca,tra cui Carmela Hontou Massimo Crivelli, Angelo Cruciani, Giuseppe Fata, Diego Salerno, Antornio Urzi.
Hanno sfilato 6 stilisti con modelle con amputazioni, o in carrozzella e normodotate.Inoltre, tra i volti conosciuti hanno sfilato la modella e attrice americana Tiphany Adams, anche lei in carrozzina, nota negli Stati Uniti per aver girato la fiction “Push Girls” e Shaholly Ayers, modella con amputazione di Honolulu seguitissima sui social. Un evento Sfilata a raccolta fondi per la ricerca scientifica sulle lesioni midollari.
I proventi della serata,che ha previsto una donazione minima di Euro 19.00, sono stati devoluti ai laboratori degli ospedali Niguarda Ca’ Granda e San Paolo Hospital a sostegno della ricerca nel campo della rigenerazione dei danni al midollo spinale attraverso le nanotecnologie e l’utilizzo di cellule staminali. I fondi raccolti saranno destinati anche all’acquisto di nuove strumentazioni di laboratorio e per il sostegno delle risorse umane dei giovani ricercatori all’interno del team di studio.