“Recycling Beauty” è il titolo della nuova mostra che espone Fondazione Prada aperta al pubblico da domani 17 novembre fino 27 febbraio 2023. Si tratta di è un’inedita ricognizione interamente dedicata al tema del riuso di antichità greche e romane in contesti post-antichi, dal Medioevo al Barocco. Noi siamo state oggi all’anteprima e ve la raccontiamo di seguito.
La nuova mostra “Recycling Beauty” oggi inaugurata a Fondazione Prada espone pezzi d’arte antica che diventano contemporanei: rinascono a nuova vita come ci ha spiegato il curatore della mostra, l’archeologo e storico dell’arte Salvatore Settis, con Anna Anguissola e Denise La Monica.
Egli ritiene che l’arte sia sempre in continua metamorfosi: viene distrutta, spostata, modificata, riciclata. Ma anche se si trasforma si può sempre riconoscere la sua bellezza. Da qui il titolo “Recycling Beauty”.
Già a partire dall’epoca romana si adoperavano sculture di origine greca in altri contesti, statue in bronzo venivano fuse per ricavare il materiale e costruire qualcos’altro, oppure per creare le decorazioni cosmatesche si distruggevano lastre di pietra per ottenere i piccoli frammenti colorati.
Per questo motivo la bellezza può nascere anche dalla distruzione. La mostra è divisa in due sedi: il Podium e la Cisterna.
Rem Koolhaas si è occupato dell’allestimento, concepito come un “vestito su misura”, perfetto per questa esposizione e diverso da qualsiasi altro.
IL PODIUM
Nel Podium troviamo sculture, lastre, sarcofagi, troni.Ogni pezzo ha una storia, una vita da raccontare: come un libro che riunisce tante storie legate tutte dal tema distruzione-cambiamento-riutilizzo.
Bisogna fermarsi e scoprirle una ad una e, per consentire ciò, sono state allestite delle scrivanie con delle sedie: i visitatori possono sedersi e osservare le opere sulla scrivania come se dovessero studiarle.
Qui si trovano, ad esempio, il “Leone che azzanna un cavallo” di età ellenistica, ma collocato in Campidoglio nel Medioevo; la “Testa di cavallo” di Donatello ritenuta a lungo di origine greco-romana; il “Moro Borghese” che unisce testa e mani antiche ma una veste barocca. Le opere non hanno una datazione fissa è una storia lineare, ma sono un mix di epoche!
LA CISTERNA
La cisterna è invece divisa in tre ambienti in cui spicca la Tazza Farnese: il più grande cammeo in agata, che grazie alla luce si infuoca di arancione e rosso, e che ha viaggiato dall’Egitto a Bisanzio, è stata in Persia e poi in Italia (ora è conservata al museo archeologico nazionale di Napoli).
Per la prima volta è stato inoltre ricostruito il Colosso di Costantino: un enorme statua di 11m che si trovava vicino all’Anfiteatro Flavio, cosiddetto Colosseo per la presenza del Colosso. Oggi ne rimangono solo alcuni frammenti: testa, mano, piede, ma l’intera scultura è stata ricomposta per permetterci di vedere come era in origine!
Se nel Podium si cerca la bellezza nei dettagli, nelle storie che ci si siede ad analizzare; nella Cisterna si viene colpiti dalla bellezza della grandiosità, dalla meraviglia.
ORARI E BIGLIETTI:
Tutti i giorni dalle 10 alle 19, chiuso il martedì.
Nel biglietto è compresa anche la visita alla collezione permanente (costo 15€, possibili riduzioni)