I vincitori della quinta edizione del Matera Film Festival

Si è svolta a Matera nella “Città dei Sassi”, dal 3 al 10 novembre 2024, la quinta edizione del Matera Film Festival davvero ricca di contenuti e ospiti. Sabato scorso la cerimonia di Premiazione con tre giurie che hanno decretato i vincitori.Vediamo insieme chi sono.

L’attrice Barbara Ronchi, già nota al pubblico televisivo per la fiction Imma Tataranni girata a Matera, gli attori Francesco Di Leva e Francesco Geghi, i registi Francesco Costabile e Francesco Amato, il direttore di Medusa Film, Paolo Orlando, l’attore Elia Nuzzolo che interpreta Max Pezzali nella serie “Hanno ucciso l’uomo ragno”dedicata agli  883 in onda su Sky, l’attrice Giovanna Sannino che interpreta Carmela e l’attore Artem Tkachuk che interpreta Pino in “Mare fuori”, fiction di successo della Rai sono solo alcuni dei protagonisti che hanno partecipato questa sera alla cerimonia di premiazione che si è svolta al cineteatro Guerrieri in centro città.Sono intervenuti per i saluti istituzionali e hanno partecipato alla cerimonia di premazione il presidente della provincia di Matera, Francesco Mancini, il commissario prefettizio del Comune di Matera, Raffaele Ruberto, il vice sindaco del Comune di Ferrandina, Angelo Zizzamia, il componente del direttivo della Lucana Film Commission, Francesco Porcari, il presidente onorario del Matera Film Festival, Enzo Sisti.
La giuria Lungometraggi composta da Andrea Bellavita, Benedetta Caponi e, Presidente di Giuria, Atom Egoyan ha premiato come MIGLIOR LUNGOMETRAGGIO: A Pedra Sonha dar Flor di Rodrigo Areias (Portogallo).
Con la seguente motivazione: “La giuria è rimasta colpita da tutti e cinque i film in concorso, e qualsiasi dei quattro film che non hanno vinto avrebbe potuto meritare una Menzione d’Onore. ALIEN FOOD, un bellissimo studio del personaggio di una persona che affronta la follia di un mondo sovraccarico di immagini. JUNKS AND DOLLS, una storia fiabesca della complessa relazione tra natura, rifiuti e un matrimonio molto particolare. THE HANGING TREE, un esame emozionante e ben fatto del genocidio e del trauma intergenerazionale. BOSNIAN POT, una raccolta di personaggi ricchi in una storia commovente di migrazione e identità artistica. La giuria è stata unanime nell’assegnare il Gran Premio a A PEDRA SONHA DAR FLOR, un adattamento riccamente realizzato che combina un universo letterario e cinematografico, creando un proprio mondo. Questo film splendidamente diretto crea un’alchimia inquietante da un adattamento complesso e sfaccettato con forti interpretazioni e un design visivo imponente”.

La giuria Documentari composta da Maurizio Di Rienzo, Andrea Di Consoli e, Presidente di Giuria, Arsinée Khanjian ha premiato come MIGLIOR DOCUMENTARIO: Twin Fences di Yana Osman (Russia).
Con la seguente motivazione: “Una storia sorprendente e affascinante di e su una giovane e brillante donna afgana la cui vita diventa allo stesso tempo russa e ucraina (la guerra attuale rimane sullo sfondo ma il suo peso si fa sentire nel cuore dell’autore). Il documentario si concentra sul senso storico e ideologico dell’architettura, non solo moscovita, del secolo scorso. I muri che proteggono e/o valorizzano monumenti, palazzi, giardini e spazi sono recinzioni divisorie che richiamano i tanti “muri” che continuano a dividere territori, popoli e individui nel mondo. Quindi rappresentano più un ostacolo che una protezione. La regista incontra la sua famiglia e gli altri interlocutori e, grazie a un montaggio originale, al tono della sua voce e alla sua figura fiera e sofferente, esprime il dubbio che, in fondo, il mondo sia tutto un grande recinto”.

La giuria Cortometraggi composta da Antonio Andrisani, Gabriella Genisi e, Presidente di Giuria, Donatella Finocchiaro ha premiato come MIGLIOR CORTO: Balam di Maria Josè Loredo (Messico)ù.
Con la seguente motivazione: “Una bambina che diventa eroina, che salva le donne dal femminicidio con le mani di fuoco e tirando un goal. Una bambina che, forse, cambierà la realtà, nel suo mondo magico o davvero non importa, è un grido di speranza per le nuove generazioni. La giuria ha amato lo stile delle immagini, la cura della regia e il talento della ninã che interpreta la protagonista”.

Altri premi assegnati dal Matera Film Festival 2024:

Premio d’Onore ad Atom Egoyan
Menzione speciale Matera Film Festival ad Alvise Arigo per The Room Next Door
Premio miglior attore protagonista per Elia Nuzzolo per la serie Hanno ucciso l’Uomo Ragno – La leggendaria storia degli 883
Premio serialità televisiva a Mare Fuori
Premio miglior Casting Director a Marita D’Elia
Premio per la miglior regia a Ciro De Caro per Taxi Monamour
Premio alla miglior interpretazione femminile a Rosa Palasciano per Taxi Monamour

Premio Speciale del Pubblico ad Alien Food

Per l’edizione 2024 sono pervenute sulla piattaforma del festival circa 500 iscrizioni suddivise nelle tre sezioni concorsuali, per un totale di 26 opere selezionate (15 cortometraggi, 5 lungometraggi e 6 documentari) che verranno valutate dalla giuria tecnica e dalla giuria del pubblico. I titoli provengono da ogni parte del mondo, facendo dell’internazionalità una cifra stilistica e preponderante della selezione. Un’attenzione particolare è stata riservata alle cinematografie emergenti e alle produzioni indipendenti, nonché a opere prime e seconde. Tra i Paesi presenti ci sono: Georgia, Iran, Svizzera, Russia, Spagna, Libano, Repubblica Ceca, solo per citarne alcuni.
Tra i temi trattati dalle opere in concorso, emergono tra i tanti: l’equilibrio tra realismo e magia (La doppia vita di Kore), i limiti della percezione umana (Dentro la luce Studies for a Close Up), la mobilitazione dell’uomo finalizzato allo sviluppo del lavoro e del territorio (Uomini in marcia), i diritti umani e la libertà di pensiero (Sebastiàn Moro – the walker), l’inseguimento della gloria (The performer), il confronto dell’uomo con i propri demoni interiori (Alien food).

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