“MUNCH. Il grido interiore”: la mostra più attesa di Palazzo Reale

Dopo circa 40 anni dall’ultima mostra, le opere di Edvar Munch tornano a Milano, prestate dal Munch Museum di Oslo, per raccontare tutta l’arte e la vita di uno dei più celebri artisti del Novecento. Le opere sono in mostra a Palazzo Reale fino al 26 Gennaio 2024.

 

La mostra, curata da Patricia Berman e prodotta da Arthemisia, ripercorre le diverse fasi e le tematiche principali che hanno caratterizzato il percorso artistico di Munch. Dai capolavori più celebri, alle opere meno conosciute, dalle tinte scure e tenebrose, ai colori luminosi e vibranti.
Ben 100 opere accompagnate da pannelli, talvolta anche interattivi, per scoprire al meglio l’artista tramite le parole che lui stesso scriveva, il significato che dava ai colori, le esperienze che lo hanno toccato.

Un mondo interiore

La biografia di Munch è segnata da eventi dolorosi, la perdita della madre e della sorella, la fine della storia d’amore con Tulle Larsen, la sua salute cagionevole e i problemi psicologici. Per questo i temi della morte e dell’angoscia sono spesso presenti delle sue opere e fanno rientrare Munch nei cosiddetti “artisti maledetti”, segnati da esperienze drammatiche.
Ma Munch non è soltanto questo. La mostra vuole focalizzarsi anche su altri aspetti che hanno influenzato e trasformato l’arte di Munch. Il pensiero degli intellettuali dell’epoca, filosofi, psicologi e letterati che l’artista frequentava, stavano conducendo anche l’arte verso una nuova direzione. L’artista non voleva più guardare verso l’esterno, verso il mondo che percepiva per poi rappresentare la realtà così com’era; adesso l’artista vuole rappresentare il suo mondo interiore, le sue sensazioni, emozioni, ricordi, tutto ciò che non si vede. Munch stesso diceva: “Non dipingo la natura, la uso come ispirazione, mi servo dal ricco piatto che offre. Non dipingo cosa vedo, ma cosa ho visto.”

 Sezioni della mostra

Allenare l’occhio” sono le opere della sua gioventù, i primi ritratti quando studia disegno accademico e poi le opere in cui il suo stile cambia completamente.
Fantasmi” rientrano in questa sezione le opere più conosciute segnate dal tema della morte, la solitudine, la disperazione, che porteranno poi al celebre “Urlo”, di cui in mostra è esposta una litografia.
Quando due corpi si incontrano e si separano” è il tema dell’amore, del desiderio, l’unione di corpi che si uniscono in un tutt’uno, come accade del celebre “Bacio”: un uomo e una donna senza volto che si fondono uno nell’altro.
Munch in Italia” con le influenze che l’arte italiana ha avuto su Munch durante i suoi viaggi a Roma, Venezia, Firenze…
L’universo invisibile” si basa sul pensiero che il mondo sia governato anche da energie invisibili che uniscono l’uomo e la natura, ma anche la materia ha una vita, un’anima.
Di fronte allo specchio” si affronta il tema dell’autoritratto e come cambia la rappresentazione di se stesso, la sua espressione, la luce e le ombre, dove sceglie di ambientare la scena: nella sua camera o tra le fiamme dell’inferno.
L’eredità di Munch” opere che sentono l’influenza degli artisti del suo tempo, come la “Notte stellata” che riprende lo stesso titolo dell’opera di Van Gogh, ma anche paesaggi che mostrano la sua innovativa costruzione dello spazio in “Le ragazze sul ponte”.

Info utili
Da martedì a domenica 10.00-19.30 (giovedì chiusura alle 22.30)
Biglietto 15€ (possibili riduzioni)
dal 14 settembre al 26 gennaio 2024

 

 

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *