Dall’11 novembre 2022 al 19 marzo 2023, il Mudec omaggia il grande fotografo ungherese a 110 anni dalla sua nascita. Un’esposizione monografica che ripercorre la sua carriera e i viaggi nei luoghi in cui si è compiuta la storia. Siamo state all’anteprima e ve la raccontiamo di seguito.
La mostra si compone di un eccezionale corpus di stampe originali: più di 80!Tutti i suoi reportage e i documenti sono stati raccolti qui per la prima volta grazie alla collaborazione con l’agenzia Magnum Photos e il lavoro della curatrice Sara Rizzo.
Il racconto è diviso in 7 sezioni: gli esordi a Berlino e Parigi, la guerra civile spagnola, l’invasione giapponese in Cina, la seconda guerra mondiale, il viaggio in Unione Sovietica, la nascita di Israele, la guerra in Indocina.
La sezione dedicata all’Unione Sovietica è il fiore all’occhiello poiché le fotografie qui presenti non sono mai state esposte in Italia. Illustrano il viaggio alla scoperta di come viveva il popolo in Unione Sovietica: non ha un intento politico, ma desidera indagare l’umanità.
Robert Capa con le sue fotografie ha dunque testimoniato la guerra, i dolori dell’umanità, la morte e forza della vita. Scatti in bianco e nero, drammatici e toccanti, che trasmettono tutte le emozioni colte in quei luoghi; attuali più che mai visto il momento che sta tutt’ora vivendo l’Ucraina.
Troviamo, quindi, un intreccio tra il valore artistico delle sue fotografie, ma anche il valore comunicativo: lanciare messaggi alla società.
La curatrice ci racconta che il 27 novembre 1932 Capa, appena diciannovenne, partecipa a una conferenza di Leon Trotsky a Copenaghen. Trotsky aveva vietato le fotografie, ma Capa nasconde la sua Leica, si intrufola alla conferenza e scatta un intero rullino. È stato questo il suo esordio e da qui inizia il suo lavoro da fotoreporter durato fino al 1954, quando muore proprio sul campo: mentre fotografava la guerra in Indocina.
Una frase di Capa mette chiaramente in luce la sua idea di fare fotografia: “Se le tue foto non sono abbastanza buone, vuol dire che non eri abbastanza vicino”.
Avvicinarsi, andare a fondo, puntare l’obiettivo dritto verso il cuore degli eventi e trovarsi accanto ai protagonisti: militari, ma anche persone comuni e bambini, per sentire cosa veramente provavano e trasmetterlo anche a noi.
Potrete visitare la mostra:
Lunedì pomeriggio dalle 14.30 alle 19.30;
Martedì-mercoledì-venerdì-
Giovedì e sabato dalle 9.30 alle 22.30.
Biglietto intero 14€ (possibili riduzioni).