Due esperienze da non perdere se ci si trova a Tokyo sono i due grandi musei di arte digitale targati teamLab: il teamLab Borderless ed il teamLab Planets.Noi li abbiamo visitati entrambi durante un viaggio in Giappone. Volete scoprire il nostro preferito? Continuate a leggere di seguito.
I due grandi musei di arte digitale targati teamLab Tokyo si trovano ad Azabudai Hills e Toyosu: uno è il teamLab Borderless e l’altro è il teamLab Planets. Entrambi i musei sono ricchi di installazioni colorate e divertenti e sono suddivisi un diverse sale. Ogni sala ha un tema particolare ed entrarci è come fare un viaggio oltre i confini della realtà.
Azabudai Hills: teamLab Borderless
Il teamLab Borderless si trova a Azabudai Hills una bellissima zona esclusiva di Tokyo, piena di grattacieli e boutique alla moda. Questo museo propone uno spazio “borderless”, senza barriere di sorta: le opere non hanno confini, si incontrano e si intersecano, mentre i visitatori possono muoversi liberamente nello spazio avvolti letteralmente dalle installazioni costituite da elementi architettonici, luci, suoni, effetti speciali.Non ci sono mappe, percorsi da seguire, ma vige la piena libertà di scelta: un invito a seguire il proprio istinto, le proprie emozioni amplificate dalla possibilità di interagire con gli altri e con le stesse opere. La fruizione artistica diventa così gioco, esplorazione, scoperta dell’ambiente e personale. Tra le installazioni più particolari c’è la Bubble Universe, che come anticipa il nome, propone una miriade di sfere luminose calate dall’alto, il cui effetto è amplificato da un sapiente gioco di specchi. I sensi vengono così catturati dalle bolle luminescenti, mentre i riflessi confondono e lasciano piacevolmente senza controllo il visitatore. L’unico punto di riferimento è il riverbero all’interno delle sfere, che si intensifica avvicinandosi. E la Black Wave che si ispira invece ai movimenti degli oceani. Le onde sono gli elementi principali, che danzando interconnettono le acque del pianeta. Nell’installazione lo spettatore ha l’impressione di essere immerso nel fluido, assorbendo l’energia scaturita dallo scorrere tumultuoso o più pacato dell’acqua. All’interno del Borderless è presente anche una sala da tè molto particolare in cui gustare un tè in tutta tranquillità.
Toyosu: teamLab Planets
Il teamLab Planets si differenzia dal teamLab Borderless perchè più fisicamente coinvolgente anche per via delle diverse installazioni acquatiche.
Il museo si visita senza scarpe perché il percorso è spesso caratterizzato da piscine e giochi d’acqua; l’deale é indossare vestiti comodi perché in alcune aree viene chiesto di arrotolare i pantaloni all’altezza del ginocchio per evitare di bagnarsi.
All’ingresso ci sono degli armadietti dove depositare scarpe, giacche e borse. Si possono portare insieme solo il telefono e la macchina fotografica.
Il teamLab Planets accoglie i visitatori con il caratteristico corridoio con le luci blu che conduce ad una cascata d’acqua ed essenze profumate. Una volta attraversata la cascata, in una piccola sala, un addetto consegna un asciugamano per asciugare le gambe.
Lungo il percorso, la prima installazione che si incontra è l’Infinite Cristal Universe che è praticamente identico a quello che si trova al Borderless, solo che gli effetti luminosi sono diversi così come le colonne sonore.
Proseguendo la visita, ci si ritrova all’interno di una grande sala piena d’acqua, il Water Surface. Camminando all’interno della sala, si viene avvolti completamente da giochi di luce, pesciolini colorati e fiori: sono effetti digitali davvero spettacolari. In un’altra galleria si cammina in un giardino con più di 13,000 di fiori veri, in un connubio di tecnologia e natura. In uno spazio in cui perdersi come ci si potrebbe perdere in una foresta, l’esperienza multisensoriale è garantita.
Un pavimento di specchi e un soffitto a cupola caratterizzano l’ultima sala del Planets dove vengono proiettate immagini floreali: l’effetto ottico che si crea da la sensazione di fluttuare in una stanza roteante.
I due teamlab Tokyo, i musei di arte digitale, proiettano oltre i confini della realtà. Sono davvero bellissimi ed è molto piacevole trascorrere del tempo all’interno di queste sale colorate ed interattive.
Per evitare le file, si consiglia di acquistare il biglietto direttamente sul sito web del museo, decidere l’orario di visita in base a quelli disponibili e salvare il codice QR sul telefono. Per chi passa da Tokyo, teamLab è un’attrazione davvero irrinunciabile.
I due musei rimarranno aperti fino al 2027.
Quale ci è piaciuto di più? Il teamLab Planets perchè più interattivo e coinvolgente. Se vi capiterà di visitarli fateci sapere anche voi quale vi è piaciuto di più.